venerdì 22 aprile 2011

L'importanza di avere un cane. Anzi due

Ho due bassotte, una di 5 anni e una di tre mesi. Ho sempre avuto cani, è proprio una tradizione di famiglia. Prima di queste due cagnoline, avevo un'altra bassotta che ha deciso di andar via a metà gennaio del 2011. 
Ho pianto e mi sono sentita in colpa perché l'ho portata a morire dal veterinario: lui l'ha operata anche se non c'erano praticamente speranze di salvarla. E io non mi perdono di averla fatta andar via lì, da sola, in quella fredda clinica, in mezzo a gente che la terrorizzava e puzzava di disinfettante.
Così ho preso due cagnoline, una acquistata - perché il caso ha voluto che all'unico allevamento a cui ho telefonato era rimasta proprio una sola femmina nera focata come lei, nata poco dopo la sua scomparsa. e in quei momenti in cui sei molto stupida ti convinci che questo sia un segno del destino e che quindi quella bassotta, nata in quella settimana, col pelo uguale a quella che hai perso, deve essere tua.
E già che c'ero, oltre a lei ne ho presa un'altra, che mi è stata proposta in regalo, già adulta, appena sterilizzata, una cosidetta 'fattrice', ovvero una cagnolina campionessa di bellezza a cui avevano fatto fare, in cinque anni, cinque cucciolate.
Aveva un'espressione così triste e addolorata che ho visto in lei qualcosa di me, e l'ho accettata immediatamente.
Così eccole qui, Spilla, la nera, e Holly, la pezzata. In questa foto sembra più grande Spilla, che in realtà è minuscola. Dormono appiccicate l'una all'altra, e se ti metti vicino a loro dopo 30 secondi dormi anche tu. Sono meglio di un tranquillante, più efficaci di un antidepressivo.
Da quando Holly e Spilla sono a casa, non ho più incubi.