martedì 11 febbraio 2014

Un Angelo caduto in volo

Dài Carolina, fammi scendere. Piano piano, sì, stai tranquilla, non mi faccio male! Scendo dalla macchina lentamente, prima con le zampe davanti e poi, con un piccolo scatto, faccio seguire quelle dietro. La mia umana ha sempre timore che io possa urtare il muso o inciampare, così per non preoccuparla mi muovo con cautela. Siamo al parco, pronti a farci una lunga passeggiata in libertà, perché la Caro non mi mette il guinzaglio anche se sono grosso e bianco - e visto da lontano sembro un orso polare.
L'erba fresca sotto le zampe è una delizia, l'aria è pulita e un vento lieve mi porta decine di odori buoni. Annuso e alzo il muso verso il cielo per godermi questo momento. Ho imparato ad usare bene il naso per capire dove sono, visto che i miei occhi non funzionano più come prima, da quel giorno di un anno fa...