mercoledì 20 settembre 2017

Lillo legato ad una corda

Oggi finalmente fa caldo. Me ne sto qui, in questo piccolo cortile, con un pezzetto di prato davanti, circondato dalle sbarre. Sto seduto e alzo il muso per guardare la strada che passa davanti a questo giardinetto spoglio. Seminterrato, lo chiamano. Mi allungo verso la breve salita che porta alle sbarre intorno al cortile, ma non ci arrivo. Uffa! Ho solo tre mesi, dovrei stare a giocare tutto il giorno e a correre nei prati ed invece sono chiuso qui. Mi stiro, mi sforzo, ma non arrivo da nessuna parte. Più tiro più sento la gola che si comprime, si strozza, si stringe. Fa male, mamma. Quando sto male e ho paura chiamo la mamma, che in realtà ho visto pochissimo perchè poi mi hanno portato qui, dove la donna che mi preso, mi ha legato ad una corda e mi ha lasciato fuori casa. No, in effetti un paio di volte mi ha fatto entrare dentro la sua abitazione, ma io - abituato a stare tutto il giorno da solo nel cortile, legato ad una corda - sono impazzito di gioia e ho mordicchiato qualche mobile e il tappeto del salotto...