La prima cosa che si
nota di me e del mio padrone è la sua paletta verde per ammazzare gli insetti.
Io sono Gigi, sangue di jack russell e aspetto indefinito come tutti i cani
mix, ma con un bel pelo semi-corto bianco, nero e marrone. Lui è Antonio,
sangue di umano e aspetto incerto: un signore un po’ avanti con gli anni, né
alto né basso, né magro né robusto. Ma con una bella tuta blu nuova che sfoggia
sotto una vecchia giacca a vento. E’ pensionato da poco e ha tanto tempo da
impiegare. Mi porta al parco e passeggiamo uno accanto all’altro, tranquilli.
Io faccio i miei giri fiutando tracce di animali nell’erba e rotolandomi su
vecchi vermi morti...
Antonio cammina
attento, impugnando la sua paletta ammazza-mosche come se fosse, a seconda del
bisogno, una sciabola da pirata, una spada da moschettiere, un gladio da
legionario. Mentre passeggia, con espressione seria e concentrata, tenta di
colpire al volo tutti gli insetti che gli si passano accanto. Se ci avviciniamo
a un cestino per i rifiuti, dove gli animaletti volanti si riuniscono in
maggiore quantità, lui si ferma per acchiapparli uno per uno, approfittando del
fatto che si sono posati.
La situazione
migliore per la personale caccia di Antonio è quando decide di sedersi su una
panchina. Si sistema la giacca a vento, allunga le gambe e impugna la sua arma
affinando la vista e la mira. Io mi allontano un po’, per godermi meglio lo
spettacolo.
Non appena qualche
malcapitato insetto gli si posa accanto o addosso, ingannato dalla sua
immobilità, Antonio scatena la sua paletta in fendenti micidiali, esibendosi in
uno spettacolare duello con le creature volanti – di sicuro di natura aliena,
visto l’impegno che ci mette nel tentativo di sterminarli.
Poi si rialza, si
aggiusta la giacca, sbatte la paletta per togliere eventuali residui e
proseguiamo la passeggiata.
Credo che lui sia
convinto di essere una specie di supereroe.
E se lui è davvero un
supereroe, io sono il suo supercane.
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