mercoledì 20 settembre 2017

Lillo legato ad una corda

Oggi finalmente fa caldo. Me ne sto qui, in questo piccolo cortile, con un pezzetto di prato davanti, circondato dalle sbarre. Sto seduto e alzo il muso per guardare la strada che passa davanti a questo giardinetto spoglio. Seminterrato, lo chiamano. Mi allungo verso la breve salita che porta alle sbarre intorno al cortile, ma non ci arrivo. Uffa! Ho solo tre mesi, dovrei stare a giocare tutto il giorno e a correre nei prati ed invece sono chiuso qui. Mi stiro, mi sforzo, ma non arrivo da nessuna parte. Più tiro più sento la gola che si comprime, si strozza, si stringe. Fa male, mamma. Quando sto male e ho paura chiamo la mamma, che in realtà ho visto pochissimo perchè poi mi hanno portato qui, dove la donna che mi preso, mi ha legato ad una corda e mi ha lasciato fuori casa. No, in effetti un paio di volte mi ha fatto entrare dentro la sua abitazione, ma io - abituato a stare tutto il giorno da solo nel cortile, legato ad una corda - sono impazzito di gioia e ho mordicchiato qualche mobile e il tappeto del salotto...

lunedì 17 marzo 2014

Una canzone per Sofia

Sofia è seduta sulla panchina al bordo del lago. Annusa l'aria socchiudendo gli occhi, col naso in su e le gambe allungate sull'erba. Sofia è la nostra socia umana, una spilungona con i capelli lunghi lunghi, legati con una coda bassa che a noi piace tanto, perché somiglia alla nostra, di coda.
Oggi è una bella giornata di primavera e noi - Gitte, una specie di lupa con le orecchie dritte e le zampe corte, e Otta, una specie di beagle con il pelo fitto color biscotto - giriamo intorno a lei, annusando la panchina dov'è seduta e le margheritine disseminate nel prato.
Sofia ci guarda e sorride. Noi sappiamo che nella sua testa - oltre a noi due - c'è il suo grande amore. Non è un umano, no. Almeno non più. Se n'è andato di casa un mese fa, e noi siamo state contente perché così nel lettone c'era più spazio per noi...

martedì 11 febbraio 2014

Un Angelo caduto in volo

Dài Carolina, fammi scendere. Piano piano, sì, stai tranquilla, non mi faccio male! Scendo dalla macchina lentamente, prima con le zampe davanti e poi, con un piccolo scatto, faccio seguire quelle dietro. La mia umana ha sempre timore che io possa urtare il muso o inciampare, così per non preoccuparla mi muovo con cautela. Siamo al parco, pronti a farci una lunga passeggiata in libertà, perché la Caro non mi mette il guinzaglio anche se sono grosso e bianco - e visto da lontano sembro un orso polare.
L'erba fresca sotto le zampe è una delizia, l'aria è pulita e un vento lieve mi porta decine di odori buoni. Annuso e alzo il muso verso il cielo per godermi questo momento. Ho imparato ad usare bene il naso per capire dove sono, visto che i miei occhi non funzionano più come prima, da quel giorno di un anno fa...

lunedì 27 gennaio 2014

Thor e il video con il lupo

I cani come me fanno paura. Sono un rottweiler grosso, nero focato, la voce bassa e potente, lo sguardo attento e indomito. Oltretutto mi chiamo Thor, come il dio del tuono scandinavo. Quando scendo dalla Panda bianca del mio socio, l'umano Matteo, scorgo gli sguardi sconcertati dei presenti. Ma che avete da temere? Io sono il cane più pacifico e tranquillo del mondo. Tutto ciò che voglio è farmi una bella passeggiata nel parco, rincorrere e riprendere il bastone che Matteo mi lancia, annusare qualche cagnolina simpatica e poi sedermi sul prato a rimirare il mondo. 
Ultimamente però ho iniziato a pensare che la gente non guardi me, ma fissi lui, Matteo...

domenica 5 gennaio 2014

Gomez, il cerca-fidanzate

Eccoci al parco! Fammi scendere, dài! Salto giù dall'auto di Michele con un balzo atletico, facendo svolazzare artisticamente i miei peli più lunghi. Michele è il mio bipede, trentenne single che, per mantenere me e lui, fa il commesso in un negozio di elettronica. Io sono Gomez, yorkshire socievole e intraprendente di quattro anni. Indosso un’elegante pettorina rossa che consente a Michele di recuperarmi al volo quando mi nascondo in un cespuglio o mi tuffo nel laghetto del parco. 
Mi lancio in corsa libera sui vialetti circondati dall’erba, a caccia di belle signorine. Capiamoci: io e Michele non siamo semplicemente  cane-e-padrone. Siamo soci. Abbiamo un piano che consente a lui di rimorchiare e a me di divertirmi. Dunque le belle signorine che cerco non sono solo cagnoline avvenenti, ma anche umane graziose...

giovedì 26 dicembre 2013

Vittorio e il pranzo di Natale

Vittoria e io andiamo al parco con la sua vecchia Panda celeste. Una macchina che ha vent’anni, ma che ancora cammina allegra e lieve. Io, un “volpino arrangiato”, come mi chiama Vittoria, salto dentro l’auto con tutta la leggiadria dei miei dieci anni. Mi chiama così perché non sono un vero volpino: ho tracce di cocker e di pincher con un tocco di maltese, il che ha generato il pelo lungo, le orecchie a punta e il carattere deciso.
Mi chiamo Vittorio, come la mia padrona. Vittorio e Vittoria, carini no? Lei ha tanti anni, in termini canini ne avrebbe circa dieci. Quindi, se fate il conto in termini umani, ne ha quasi settanta. Insomma siamo coetanei, anzi io sono un po’ più giovane di lei...

Jackson e il segreto della Vigilia di Natale

No, oggi non ci vengo al parco! In casa c’è un bel calduccio, sono riuscito a farmi dare un pezzetto di pandoro a colazione e poi sono saltato nel letto con Fiorella e Rodolfo, i miei genitori, a pisolare ancora un po’.
Genitori umani, sia chiaro. Poverini, sono costretti a camminare su due zampe e non hanno peli addosso, tranne che in testa. Strane creature, ma io ormai li considero mia madre e mio padre, quindi resto qui nel letto con loro finché non si alzano. A loro non dispiace se mi acciambello tra l’uno e l’altra, anche se sono un labrador adulto. Mi hanno chiamato Jackson, in onore di un tale Michael che a loro piace tanto...